Il libro

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Questo mondo è inabitabile: ecco perché bisogna fuggire nell’altro. Ma la porta è chiusa. Quanto bisogna bussare prima che si apra! Per entrare davvero, per non restare sulla soglia, bisogna cessare di essere un animale sociale”                            Simone Weil

Il libro “Trilogia della ragione” è nato inizialmente dal desiderio di testimoniare un percorso teatrale attorno a tre donne eccezionali: Anne Sexton, Emily Dickinson e Simone Weil.

Il risultato è un’opera a sé che si interroga sul pensiero di queste donne poderose rispetto al nostro tempo. Che cosa accomuna queste tre pensatrici? Che cosa ci hanno lasciato?

Questo progetto ha avuto inizio tanti anni fa con un lavoro teatrale su Cristina Campo.

I tre spettacoli che fanno parte di questa Trilogia sono solo le mete evidenti di un lungo percorso, durante il quale le regole cambiavano continuamente e le svariate prove hanno arricchito una visione che va ben oltre quella che ho potuto condividere con il pubblico.

Questo libro non ha pretese accademiche o descrittive del processo di questo lavoro, ma vuole essere la testimonianza poetica del mondo del quale queste tre donne erano esperte sovrane.

I testi di Milena Costanzo e le foto di Paola Codeluppi dialogano tra loro per accennare ad un qualcosa che, per sua natura, vuole comunque rimanere celato. Ad ognuno il compito di scoprirlo.

Presentazione al pubblico

E’ possibile organizzare una presentazione del libro con il pubblico.

Più che di una presentazione, si tratta di un incontro, per ascoltare, ma anche per parlare, per scambiarci i nostri pensieri e le nostre osservazioni sul come vivere attivamente in un mondo “inabitabile”. Il confronto crea sempre belle domande attorno alle quali meditare con calma, soprattutto se gli spunti ci vengono dati da grandi opere. Un’ora di quieta e poetica quiete.

Per chi fosse interessato al libro o alle presentazioni: org.costanzo@gmail.com

 

Eravamo già un disastro

Vivevamo camminando con i nostri bei piedini sulle rovine disastrate di un disastro annunciato, solo che non le volevamo vedere. Senza avere mai tempo per niente e per nessuno, nemmeno per i figli, smadonnando in fila seduti su macchine assurde, grosse e brutte. Convinti sostenitori della città dell’anno, con il mal di gola perenne, l’ansia perenne, inadeguatezze perenni e un elenco di valori talmente infimi e bassi che in confronto quello delle formiche e delle api sembra scritto da Gesù in persona. Talmente soli e bisognosi d’attenzioni e d’amore da controllare quel cavolo di telefono ogni cinque minuti. Terrorizzati dal crollo, che poi giustamente è arrivato. Perché c’è un limite al dolore rimosso, il dolore che non si vuole guardare in faccia si trasforma in un’altra faccia appiccicata sopra quella di prima. Questa città di facce tutte brutte, tranne quelle dei vecchi e dei bambini, ebbene questa città era come il Mar Marcio.

L’alba di un nuovo giorno

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Sembra il risveglio nel paese dei balocchi. Il giorno dopo di una festa demenziale dove tutti hanno bevuto come matti e rimangono, nella luce del giorno i bicchieri con i fondelli del vino e i tovaglioli di carta che volano da tutte le parti. Adesso siamo asini senza più divertimento. Nessuno rischia la vita in un parco di divertimenti, è raro che si stacchi il carrellino di una giostra, più spesso si vaga in massa con la faccia ebete o triste perché l’insensatezza del trovarsi li in mezzo non più bambini ci fa vergognare. Un paese di bambini con le dita appiccicose, che adesso cerca di lavarsi via lo zucchero più e più volte al giorno. Lavarsi le mani, disinfettarle addirittura. Ma niente può lavar via la vergogna di essere scesi così in basso, gli arresti domiciliari sono il minimo che ci meritiamo. Viziati figli di una Europa che non ce la fa più a sostenere il suo tenore di vita. Viziati, viziati. viziati.

EMILY – Il buonumore è un dovere etico

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“Provo estasi nel vivere, il semplice fatto di essere viva è gioia bastante” E.D.

Milena Costanzo prosegue con questo lavoro, il suo progetto dedicato a tre donne eccezionali: Anne Sexton, Emily Dickinson e Simone Weil. Come accaduto per la Sexton, anche la Dickinson viene avvicinata per tappe, toccando, in questa fase, la famiglia, il contesto da cui si è potuta sviluppare, in segreto, la poderosa opera della poetessa americana. Abbiamo tutti assolutamente bisogno di bere il tè, uccidere le mosche e perderci in chiacchiere leziose partecipando, con amore, al sempiterno copione dell’orrida e meravigliosa commedia umana. Tra ispirazioni Bergmaniane e reazioni “british style” si aprono e si chiudono porte su passato e futuro, su ferite e risate alla ricerca di una tensione poetica che appartiene all’inesprimibile. Il percorso su Emily Dickinson ha avuto inizio nel dicembre 2014 con un primo esito pubblico presso la Casa Manzoni di Milano all’interno della rassegna ‘Stanze’.

Di: Milena Costanzo Con: Milena Costanzo, Alessandra De Santis, Rossana Gay e Alessandro Mor Assistente alla regia: Chiara Senesi Costumi: Elena Rossi Camicia da notte per Emily: Niccolò Emiliano Umattino Oggetti di scena: OkkO Parma Foto: Paola Codeluppi Produzione: Fattore K Coproduzione: Danae Festival in collaborazione con Olinda Grazie a: Irina Lorandi e Riccardo Calabrò

12-13 Novembre 2015_ore 21
ZONA K Milano, via Spalato 11, Milano
BIGLIETTI
Intero 10€ Ridotto 8€ (riduzioni per under 26/over 65)
INFO E PRENOTAZIONI
+39 338 8139995 /// +39 02 39820636
info@teatrodellemoire.it
www.danaefestival.com

SULLA SOGLIA

SULLA SOGLIA ispirazioni da Emily Dickinson di Milena Costanzo con Milena Costanzo, Elia Baioni e Alessio Cerfeda paesaggi sonori Elia Baioni e Alessio Cerfeda foto Paola Codeluppi oggetti di scena Okko – Parma organizzazione Antonella Miggiano Questo è un lavoro … Continua a leggere

Sexton – Dickinson – Weil

Ovvero: Come farsi fuori pur continuando ad esistere.

La forza del pensiero. “Il pensiero è Tutto”

Ma ultimamente, soprattutto in Italia, si sta facendo un gioco perverso.

Rendere Tutto impossibile.

Ho sempre amato l’impossibile, ma non in questa forma.

Questo assedio da stato di regime sta facendo perdere di vista l’essenziale a Tutti.

Noi siamo Tutti e potremmo fare Tutto!

Mentre il messaggio è sempre più: Voi non siete Nessuno e non potete fare Niente.

A meno che…

Cosa?

Pensateci!

IL FUTURO

“Prolegomeni alla società del futuro. Innumerevoli varietà di malattie mentali, squilibrati che vagano per le strade e parlano da soli (come oggi in California), un generale abuso di sesso e droghe, una diffusa criminalità. Di qui l’esigenza di radunarsi in piccole comunità cementate dal rispetto per la ragione, il buon senso e la purezza dei costumi. E forse in esse, in mezzo al generale abbrutimento, sopravviverà persino la poesia, divenuta prerogativa dei sani fra gli insani, come un tempo lo era degli insani fra i sani.

(Czeslaw Milosz – Il cagnolino lungo la strada – Adelphi)