La vita, se non vitale, rischia continuamente di prendere l’entusiasmante andazzo di una giostrina di paese. Quando credi di aver capito qualcosa e ti senti sicuro di non ricadere negli stessi errori di un tempo, ecco che il cavallino della tua mente soddisfatta riprende il giro nello stesso identico modo. La musica ti imbambola mentre guardi davanti a te convinto di procedere e invece qualcosa non va, lo sai, ma preferisci fingere di avanzare, perché è più comodo, perché non fai fatica (ti porta il cavallino) o semplicemente perché tutti fanno così. Quasi tutti preferiscono credere che la loro vita sia quello che pensano di vedere, di ascoltare, di toccare con mano e non si sentono imbecilli mentre berciano le solite quattro ramanzine ai propri figli, i soliti insopportabili racconti ai propri amici o le solite preghiere stantie a un dio che non esiste. Fatto sta che tutti gli dei del mondo scappano inorriditi davanti a simili modi, quindi quel senso di insana solitudine dilania le anime dei poveretti sulla giostra. Che cosa si osserva quando si procede girando in tondo? Che cosa ci aspettiamo mai dal controllo totale del perno, quale sorpresa, quale imprevisto? Il prezzo di tutto questo è un conto assai salato, ogni biglietto è per un numero limitato di giri e, a quanto pare, si continuano a comprare biglietti, un pò come la vecchia seduta al bar che spella il suo pacchetto di gratta e vinci quotidiano.
Un albero non farebbe mai cose del genere e nemmeno un cane o un vero cavallo.
milenacostanzo 