Paranoia

Paranoia è una raccolta di brevi scritti postumi di Shirley Jackson. Io me la immagino mentre prende appunti su una busta di carta, oppure mentre fuma bevendosi un bel whisky intenta a cucinare per i figli. Da dove le usciva quella fervida fantasia affollata di fantasmi e persone orrende? Credo venisse dal suo riconoscimento all’odio. In genere le persone tendono a nascondere questo sentimento considerato disdicevole, invece lei ammetteva a se stessa di odiare alcuni atteggiamenti che la gente comune credeva di nascondere bene. Non si può dire tutto quello che si pensa, ma si può usare l’odio per creare personaggi odiosi. Quando io ero piccola, ad esempio, vivevo in un piccolo paese di provincia e la mia famiglia era vista con diffidenza dagli abitanti bigotti. Ragion per cui non venivo mai invitata ai compleanni delle mie compagne di classe, vagavo spesso sola e sporca per la strada facendo tutto quello che mi pareva, cosa che non faceva altro che accrescere la bramosia delle male lingue. Col tempo ho sviluppato un sano odio per quel bel paesino rinascimentale. Mi immaginavo case diroccate dove vivevano povere donne senza niente da mangiare, mucche innocenti alle quali il proprietario strappava via gli occhi a bastonate, mogli cornificate da mariti paesani vestiti a festa per andare al night e via di seguito. Tutto quello che scorreva sotto la crosta linda delle famiglie delle mie compagne di scuola io lo percepivo e trasformavo quel male in storie inventate che finalmente rendevano visibili i mostri. Ciao prete mostro con gli occhi di ghiaccio, buonasera donna pettegola che parli male di mia mamma, buona notte Male.

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